Duomo di Biella: storia e opere della Cattedrale di Santo Stefano

Il Duomo di Biella, ovvero la Cattedrale di Santo Stefano si trova di fronte a Palazzo Oropa, nel cuore del centro storico, fu realizzata a partire dal 1402 e poi rimaneggiata nel corso dei secoli.

La Cattedrale di Santo Stefano, patrono di Biella sorge nell’elegante piazza Duomo, sede sia del Battistero che della Fontana di Mosè, realizzata nel 1885 dallo scultore biellese Giuseppe Bottinelli.

Storia del Duomo di Biella

Dove oggi sorge la Cattedrale di Santo Stefano, c’era un’antica chiesa dell’XI secolo edificata probabilmente prima della nascita del Comune, di cui rimangono solo alcuni capitelli.

duomo biella

La chiesa fu costruita dopo il voto fatto dai biellesi per la scampata pestilenza del 1399 ed i lavori iniziarono nel marzo 1402 sotto la direzione del mastro Giovanni Borri, poi l’edificio fu abbellito nel corso dei secoli.

Il 1° giugno 1772 papa Clemente XIV eresse la Diocesi di Biella, così la chiesa fu elevata a Cattedrale, poi grazie ai finanziamenti di Casa Savoia l’architetto torinese Ignazio Antonio Giulio fece ampliare le navate e realizzare cappelle, sacrestia e sala capitolare.

cattedrale santo stefano

Le decorazioni, opera del biellese Giovanni Antonio Galliari e del casalese Pietro Fea, conferirono al Duomo di Biella omogeneità tra i nuovi interventi e ciò che restava dell’edificio precedente.

Nel 1817, dopo la morte dell’architetto Giulio subentrarono Nicola Martiniano Tarino ed il biellese Felice Marandono che, oltre a ultimare le cappelle laterali aggiunsero altre decorazioni.

Accanto al Duomo di Biella troviamo l’antico battistero intitolato a San Giovanni Battista, un tempo riccamente affrescato, oggi restano alcune parti come una Madonna con il Bambino e un Santo Martire.

battistero santo stefano

Il campanile, presumibilmente dell’XI secolo apparteneva all’antica chiesa di Santo Stefano Vecchio, risalente al V secolo e poi demolita nel 1872, quando emersero una moneta d’oro, vasi di una tomba e la pietra tombale di Prete Albino.

Interni della Cattedrale di Santo Stefano

Il Duomo di Biella è ricco di decorazioni ed opere d’arte, come i dipinti di tardo Settecento del biellese Giovanni Antonio Galliari e del casalese Pietro Fea.

Poi nella prima metà Ottocento vi operarono il milanese Fabrizio Sevesi ed i torinesi Francesco Gonin e Luigi Vacca, mentre nel 1874 il lombardo Carlo Cogrossi realizzò l’opera d’altare con l’Assunzione della Vergine.

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Gli ovali della Navata centrale sono del Fea, Luigi Vacca dipinse l’icona della crocifissione e la cappella del Sacramento, mentre sulla porta d’entrata possiamo ammirare il Martirio di Santo Stefano con Crocifisso, dipinto nel 1838 dal torinese Francesco Gonin.

Nella navata sinistra troviamo opere quali Battesimo di Cristo, Fuga in Egitto, Resurrezione di Lazzaro e Santo Stefano al Tempio, in quella destra Resurrezione di Cristo, Deposizione, Incredulità di San Tommaso e Orazione nell’orto.

Altre sono conservate nella cappella del Sacramento, come Ultima cena, Crocifissione e Moltiplicazione dei pani, mentre in quella dell’Epifania Nozze di Cana e Adorazione dei Magi.

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Una delle opere più caratteristiche del Duomo di Biella è il Cristo della domenica, realizzato da pittore ignoto intorno al XV secolo, infatti tale rappresentazione si diffuse in Italia ed Europa da metà Trecento a inizio Cinquecento.

Il dipinto raffigura il Cristo trafitto da numerosi oggetti da lavoro, per ricordare ai fedeli di santificare la festività domenicale astenendosi dalle attività quotidiane, dedicandola a preghiera e meditazione.

L’organo a canne del Duomo di Biella risale al 1860 per opera dell’organaro di Lodi Camillo Guglielmo Bianchi, è a trasmissione integralmente meccanica e con due tastiere.

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