Torino calcio: storia, simboli e colori della squadra granata

Il Torino Football Club, conosciuto come Torino, è la società calcistica con sede nel capoluogo piemontese.

Dal 1977 al 2005 prende il nome di Torino Calcio, è stato rifondato nel 2005 ed è la continuazione della squadra nata nel 1906 dalla fusione fra la Torinese ed alcuni soci dissidenti del Football Club Juventus.

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Pagina Facebokk FC Torinese 1894 – Sito web: fctorinese1894.com

Nel corso degli anni la squadra granata ha assunto il nome di Associazione Calcio Torino, Associazione Calcio Talmone Torino e Torino FIAT nel 1944 per motivi legati alla seconda guerra mondiale.

Il club granata conosciuto anche come Toro è fra le squadre più blasonate d’Italia, ha vinto 7 scudetti di cui 5 consecutivi con il Grande Torino, 5 coppe Italia, ha disputato una finale di Coppa UEFA contro gli olandesi dell’Ajax (1991-92) ed è stata la prima squadra italiana a vincere sia lo scudetto che la coppa Italia nella stessa stagione (1942-43).

Dalla nascita del Torino al primo scudetto

Il calcio arrivò nel capoluogo piemontese grazie ad alcuni industriali inglesi e svizzeri alla fine del 1800 dando vita prima ai rossoneri del Torino FCC e poi ai giallo-neri del Nobili Torino, in seguito le due squadre fondendosi insieme fecero nascere l’internazionale Torino.

Nel 1900 la squadra Torinese assorbì l’internazionale e nel 1906 alcuni soci dissidenti della Juventus si fusero in essa dando vita al Foot Ball Club Torino.

Il club era guidato dal presidente Enrico Marone Cinzano che disponeva del cosiddetto trio delle meraviglie formato da Rossetti, Libonatti e Baloncieri e nello stesso periodo vennero realizzate le prime tribune dello stadio Filadelfia, simbolo del popolo granata.

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Enrico Marone Cinzano

Il primo scudetto granata venne vinto nella stagione 1926-27 ma fu revocato per il caso di Luigi Allemandi (terzino sinistro della Juventus), una vicenda giudiziaria calcistica i cui retroscena non furono mai chiariti del tutto.

Il primo scudetto ufficiale arrivò l’anno successivo, nella stagione 1927-28.

Quando Enrico Marone Cinzano lasciò la presidenza del Toro ebbe inizio un lento declino durante il quale la squadra si piazzò mediamente e metà classifica.

La rinascita della squadra ebbe inizio nella stagione 1935-36 ed è qui che nasce l’era d’oro del Grande Torino capitanato dal carismatico Valentino Mazzola, una squadra quasi imbattibile che riuscì a portare ben 10 giocatori nei titolari della nazionale italiana.

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Il periodo d’oro del Grande Torino si interruppe tragicamente il pomeriggio del 4 maggio 1949 nella tristemente famosa tragedia di Superga, quando l’areo che trasportava la squadra granata si schiantò contro le mura posteriori della Basilica di Superga, sulla collina torinese.

Il giorno dei funerali a Torino era presenti quasi un milione di persone.

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Dopo la tragedia di Superga il Toro inizia un lento declino che nel 1959 porta alla retrocessione nella serie cadetta per poi risalire l’anno successivo.

Nel 1963 arriva alla presidenza Orfeo Pianelli, poi la farfalla granata Gigi Meroni e nella stagione successiva il Toro, guidato dall’allenatore Nereo Rocco termina il campionato al terzo posto, raggiungendo anche le semifinali della Coppa delle Coppe.

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Luigi Meroni – la Farfalla Granata

Il 15 ottobre del 1967 la farfalla granata Gigi Meroni venne investito mortalmente da un’automobile in corso Re Umberto a Torino, poco dopo la partita con la Sampdoria.

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La stessa stagione il Toro terminò il campionato al 7° posto vincendo la Coppa Italia, vinta poi nuovamente nella stagione 1970-71, poi nella stagione 1975-76 vinse lo scudetto con una rimonta da brividi sulla Juventus.

Nei due anni successivi il Toro arrivò secondo in classifica, era il periodo dei gemelli del gol, parliamo di Francesco Graziani e Paolo Pulici.

Negli anni a seguire la squadra granata non riuscì a ripetere gli stessi risultati, ad eccezione della stagione 1984-85 quando arrivò seconda dietro al Verona di Osvaldo Bagnoli, poi nella competizione 1988-89 venne retrocesso in serie B per la seconda volta nella sua storia.

Tornato in serie A e guidato dall’allenatore Emiliano Mondonico il Toro si qualificò per la coppa UEFA, eliminando in semifinale il Real Madrid ma perdendo la finale contro l’Ajax.

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Nella stagione 1992-93 il Torino vinse la coppa Italia e qui iniziò un periodo di pesanti difficoltà economiche, cambiarono sia presidenti che allenatori tuttavia i risultati andavano peggiorando e nel 1995 i granata vennero retrocessi in serie B per la terza volta.

Il Toro tornò in serie A nella stagione 1998-99 e nella competizione 2001-2002 si qualificò per la coppa Intertoto, mentre l’anno successivo terminò il campionato in ultima posizione.

Il Toro tornò in serie A nella stagione 2004-05 guidato dall’allenatore Zaccarelli e con Cimminelli alla presidenza, ma non fu ammesso nella serie maggiore a causa del fallimento societario.

Una cordata di imprenditori guidata da Pierluigi Marengo (avvocato) fece ricorso, venne accettato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FGIC) permettendo così ai granata di iscriversi al campionato cadetto.

Ad agosto dello stesso anno Urbano Cairo ne assunse la presidenza, denominando la società Torino Football Club.

Nella stagione successiva (2005-2006) il Toro ottenne la promozione in serie A al termine dei play-off e dopo tre stagioni retrocedette in serie B.

Nel giugno del 2011 Gian Piero Ventura diventa il nuovo allenatore, portando la squadra in serie A la stessa stagione.

Nella stagione 2013-2014 il Toro si piazza al 7° posto qualificandosi in Europa League anche grazie alle 22 reti di Ciro Immobile.

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SOLO NOI, SOLO NOI! di Cuoregranata licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Nella stagione 2014-2015 il Toro arriva agli ottavi dell’ Europa League, vincendo anche il derby contro la Juventus dopo 20 anni.

Nella stagione 2016-2017 Siniša Mihajlović prende il posto dell’allenatore Ventura, che approda alla guida della nazionale italiana e nel Toro si mette in luce Carlo Belotti, segnando 26 reti.

Nella stagione 2018-2019 Il Toro si piazza al 7° posto qualificandosi in Europa League, perdendo però ai play-off contro gli inglesi del Wolverhampton.

Colori

La prima divisa era a righe verticali nere ed arancioni, rifacendosi alle due squadre precedenti, la Torinese e l’Internazionale, che fondendosi insieme diedero vita al Torino.

In seguito si scelse il colore granata, anche perché l’abbinamento nero ed arancione era simile ai colori degli Asburgo, storici nemici dell’allora casata reale italiana.

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Curva Maratona di Marco Segato – licensed under CC BY-SA 2.0

La storia narra che inizialmente il Torino voleva utilizzare il colore blu dei Savoia ma questi ultimi furono contrari nel concedere i loro colori ad un singola squadra.

Invece secondo fonti storiche, il colore blu Savoia (un azzurro intenso) venne adottato dalla squadra nazionale italiana.

Sulla scelta del colore granata ci sono diverse correnti di pensiero.

Secondo alcune ricostruzioni si dice che il granata fu scelto in omaggio al fondatore Alfred Dick (svizzero), lo stesso colore della squadra Servette di Ginevra, della quale Dick era tifoso.

Altri sostengono che il granata venne adottato anche come riferimento alla squadra inglese dello Sheffield Football Club, la squadra più antica del mondo.

Secondo altri la scelta del granata nacque per caso dopo ripetuti lavaggi e che il colore ottenuto fu considerato di buon auspicio.

Invece la versione più accreditata narra che venne scelto il granata poiché era la tinta della Brigata Savoia che, due secoli prima, si era impegnata a liberare la città da francesi nel 1706, durante il famoso Assedio di Torino.

La Brigata Savoia aveva un fazzoletto color sangue, questo in onore del messaggero caduto nel portare la notizia della vittoria.

Da allora la divisa casalinga è caratterizzata da una maglia granata, calzoncini bianchi e calzettoni neri con i risvolti granata, anche se nel corso degli anni il Toro ha anche giocato con la divisa completa granata.

La divisa di trasferta è solitamente a maglia bianca con bordi granata, calzoncini granata (a volte anch’essi bianchi) e calzettoni bianchi con risvolto granata.

Sito ufficiale del Torino: torinofc.it

Secondo periodi ciclici la seconda maglia si presenta anche bianca con la sbarra diagonale granata, in omaggio alla squadra argentina del River Plate di Buenos Aires.

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Tifosi di Diego Fornero – licensed under CC BY-ND 2.0

C’è uno stretto gemellaggio fra il Torino ed il River Plate che risale all’epoca della tragedia di Superga, anche per la grande concentrazione di immigrati piemontesi in Argentina.

La seconda divisa bianca con la sbarra granata in diagonale ha fatto il debutto per la prima volta il 6 gennaio del 1953, nella sfida interna fra Toro e Milan.

Simboli ufficiali

Il simbolo del Torino nel 2013, è stato votato dai lettori del Guerin Sportivo (la pubblicazione sportiva più longeva del mondo), come lo stemma calcistico più bello di tutti i tempi.

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Lo stemma è stato sempre un toro rampante ed è anche il simbolo della città, negli anni ’80 la cornice era di forma quadrangolare, all’interno vi era un toro rampante ed in alto la scritta Torino Calcio.

Testata giornalistica dedicata al Torino: ToroNews.net

Inno del Torino

L’Inno della squadra è Ancora Toro scritto da Valerio Liboni, cantautore e compositore italiano, stesso autore dell’inno granata Forza Toro alé dal 1982.

Stadi

Dal 1907 al gennaio del 1910 il Torino disputò le sue partite al Velodromo Umberto I, all’incrocio fra corso Re Umberto I e via Amerigo Vespucci.

Poi si trasferì nella piazza d’armi dove all’epoca c’erano diversi campi da gioco, utilizzando prima il Lato Ferrovia e poi il Lato Crocetta.

Alla fine del 1913 il Toro si trasferisce in uno stadio vero e proprio, il Stradale Stupinigi, non lontano dallo Stadio Filadelfia.

Per tutta la stagione 1925-26 gioca presso il motovelodromo di Corso Casale, struttura oggi dedicata a Fausto Coppi ed il 17 Ottobre del 1926 inaugura lo stadio Filadelfia contro la Fortitudo Roma, rimanendoci fino all’11 maggio del 1958, nella gara contro i genoani.

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Nuovo stadio Filadelfia – licensed under CC BY-SA 4.0

Nella stagione 1958-59 il Toro ha giocato presso lo stadio Comunale, nella stessa stagione i granata finirono in serie B e per scaramanzia l’anno successivo tornarono a giocare al Filadelfia.

In seguito il Toro giocò al Comunale (65-000 posti) soltanto le partite di “cartello”, traslocandovi poi definitivamente nella stagione 1963-64.

Testata giornalistica Toro.it

Il 27 maggio del 1990 il Toro lasciò il Comunale per andare a giocare allo stadio delle Alpi, realizzato per i mondiali del 1990 e vi rimase fino al 2006.

Dopo la ristrutturazione in occasione dei Giochi olimpici invernali del 2006, il Toro si postò allo stadio Comunale, ribattezzato Stadio Olimpico Grande Torino.

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