L’elegante Cappella dei Mercanti, in stile barocco si trova al numero 25 di via Garibaldi, attigua alla chiesa dei Santi Martiri dedicata ai più antichi patroni di Torino, ovvero Ottavio, Avventore e Solutore.
La Cappella dei Mercanti, eretta nel 1692 nei secoli si arricchì di pregevoli opere d’arte e, grazie all’ottima acustica è anche sede di piccoli concerti di musica classica.
Cappella dei Mercanti di Torino
La Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti fu istituita nel 1662 presso la chiesa barocca dei Santi Martiri e, oltre a tutelare i propri interessi sosteneva anche famiglie in difficoltà.
La prima sede della Congregazione fu un piccolo oratorio, poi grazie all’interessamento dell’allora rettore dei gesuiti Agostino Provana, nel 1692 fu realizzata la Cappella dei Mercanti in via Garibaldi su progetto dell’architetto di Chieri (TO) Michelangelo Garove.
La Cappella dei Mercanti custodisce anche il Libro d’Oro con tutte le firme dei membri della Congregazione, dalla sua nascita fino ad oggi.
Interni e opere d’arte
Le decorazioni della grande sala rettangolare rappresentano il tema dell’Epifania del Signore, la festa cristiana che celebra la rivelazione di Dio incarnato come Gesù Cristo, in cui la Congregazione celebra la propria festa.
Sulle pareti possiamo ammirare gli affreschi del Settecento ispirati al tema dei Magi, come Re David che medita il mistero dell’Epifania e Aprimento dei tesori dei Santi Re del pittore milanese Stefano Maria Legnani, detto Legnanino.
Poi l’Annuncio dell’angelo ai Magi ed Erode del pittore di Cherasco (CN) Sebastiano Taricco, Strage degli Innocenti e Comparsa della stella consultata dai Magi del trentino Andrea Pozzo, Corteo vicino a Gerusalemme di Niccolò Carone e Viaggio verso Betlemme di Luigi Vannier.
Le statue in legno, realizzate tra il 1707 e 1715 dallo scultore svizzero Carlo Giuseppe Plura raffigurano papi e padri della chiesa come Sant’Ambrogio, San Leone, San Gregorio, San Giovanni Crisostomo, Sant’Agostino e San Gerolamo.
L’altare del 1797 fu realizzato dall’architetto Michele Emanuele Buscaglione, mentre sulla parete retrostante possiamo ammirare i tre dipinti di fine Seicento Adorazione dei Magi, Natività con i pastori e Fuga in Egitto del pittore trentino Andrea Pozzo.
Gli affreschi della volta barocca sono opera del pittore milanese Stefano Maria Legnani, detto Legnanino, mentre l’organo di fine Seicento fu realizzato dai fratelli Concone di Cuneo.
Nella sacrestia troviamo la pala risalente al Seicento Adorazione dei Magi, dipinta dal pittore astigiano Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo.
La Sacrestia conserva anche il Calendario Perpetuo dell’ingegnere pavese Giovanni Plana, da alcuni considerato l’antenato del computer, ovvero un metodo con cui ricavare il giorno della settimana di una qualsiasi data del calendario.