Via Garibaldi: storia dell’antica strada di Torino

Via Garibaldi interamente pedonale, è una delle più antiche di Torino e collega piazza Castello con l’enigmatica piazza Statuto.

Via Garibaldi fino al 1882 era nota come Contrada di Dora Grossa e da sempre rappresenta una delle vie principali di Torino.

Foto di Luca Perino – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Al tempo dei romani la strada rappresentava il decumanus maximus (decumano) dell’antica Julia Augusta Taurinorum, ovvero la via che scorreva in direzione est-ovest nelle vecchie città romane, solitamente basate su schemi urbanistici ortogonali.

Inoltre via Garibaldi rappresentava uno degli assi principali dell’antica Julia Augusta Taurinorum, collegando 2 delle 4 porte che davano accesso alla città, ovvero Porta Prætoria e Porta Decumana.

La Porta Decumana è collocabile presso Palazzo Madama, precisamente nelle due torri anteriori, mentre la Porta Prætoria si trovava dove oggi sorge via Garibaldi all’altezza con via della Consolata.

Nel tempo la strada assunse nomi diversi come strata civitatis taurinistrata magna e in seguito contrada di sant’Espedito, patrono dei commercianti, poiché veniva attraversata dai mercanti che entravano dalla Porta Segusina.

All’inizio del 1400 la strada divenne residenza nobiliare e sede di istituzioni religiose e civili fra cui l’Università, vicino al vicolo dei librai e infine prese il nome di Contrada Dora Grossa.

Probabilmente il nome nasce da un progetto del 1573 con il quale Emanuele Filiberto ordinò di canalizzare il fiume Dora, utilizzando l’acqua per ripulire i vicoli della città.

In piemontese doira indica un piccolo torrente e visto che la strada era dotata di un canaletto permanente più grande rispetto a quelli delle altre strade, prese il nome di Dora Grossa.

Al centro della strada scorreva il canale con numerosi ponticelli per l’attraversamento e quando l’acqua era più alta del solito non era raro vedere signore prese in braccio ed aiutate ad attraversare, evitando così di bagnare le lunghe sottane dell’epoca.

Nei primi anni del 1700 partirono dei lavori per allungare l’attuale via Garibaldi, commissionati da Vittorio Amedeo II e poi da Carlo Emanuele III, con la collaborazione dell’architetto Filippo Juvarra.

Nel 1730 la strada venne dotata di un sistema di marciapiedi, probabilmente i più antichi d’Europa, ai lati vennero edificate splendide chiese ed eleganti palazzi e anche grazie a diverse attività commerciali, la via acquisì sempre più prestigio.

Via Garibaldi iniziò a rappresentare la strada principale di Torino e nel corso del 1800 venne collegata a piazza Statuto.

via garibaldi torino

Foto di italo losero – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Durante l’occupazione napoleonica prese il nome di rue du Mont-Cenise, ovvero via Moncenisio, poi con il ritorno dei Savoia tornò a chiamarsi via Dora Grossa.

Nel 1830 la via fu dotata di un canale sotterraneo per gli scarichi abolendo quello di superficie e nel 1843 i marciapiedi furono abbassati al livello della strada per permettere la sosta laterale dei carri.

Nel 1846 sulla via iniziarono a transitare gli Omnibus, carrozze trainate da cavalli e nello stesso periodo la strada fu dotata di illuminazione a gas, poi verso la fine del 1800 entrò in funzione una linea di tram su rotaia trainata da cavalli.

Il 5 giugno del 1882 la via venne dedicata a Giuseppe Garibaldi.

Durante gli anni 70 via Garibaldi era percorsa da 3 linee tranviarie, poi dal 1978 divenne pedonale.

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