Chiesa della Gran Madre di Dio di Torino: storia e leggenda

La Chiesa della Gran Madre di Dio di Torino in stile neoclassico e adrianeo è stata realizzata fra il 1818 ed il 1831 dall’architetto torinese Ferdinando Bonsignore e si trova in Piazza Gran Madre di Dio 4, sulle sponde del fiume Po.

La chiesa della Gran Madre di Dio è stata edificata su volere dei Decurioni di Torino dopo la ritirata delle truppe napoleoniche per festeggiare il ritorno di re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio del 1814.

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Chiesa Gran Madre di Dio di Francesco – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

La posa della prima pietra risale al 1818, tuttavia i lavori si interruppero per circa un decennio per riprendere nel 1827, mentre l’inaugurazione avvenne nel 1831.

Insieme all’architetto Ferdinando Bonsignore operarono l’ingegnere Virginio Bordino, l’architetto Giuseppe Formento, entrambi torinesi e l’architetto di Casale Monferrato Luigi Canina.

Insieme alla costruzione della chiesa della Gran Madre di Dio venne stilato un piano regolatore della città ed una riqualificazione del quartiere Borgo Po, il quale prevedeva anche l’attuale piazza Gran Madre.

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La chiesa della Gran Madre di Dio è rialzata rispetto alla piazza, infatti si deve salire la scalinata per raggiungere l’ingresso davanti al quale torreggiano sei colonne con capitelli corinzi.

Ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa, al centro vi è una statua di marmo alta quasi 10 metri che raffigura Vittorio Emanuele I di Savoia, opera dello scultore genovese Giuseppe II Gaggini, docente dell’Accademia Albertina di Torino.

Ai lati della scalinata vi sono due statue realizzate nel 1828 dallo scultore toscano Carlo Chelli che rappresentano la Fede e la Religione.

La statua della Fede (a sinistra) raffigura una donna con un nastro intrecciato sul petto, con la mano destra tiene un libro mentre con la sinistra alza un calice verso il cielo.

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Statua della Fede di Maurizio Bo – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Alla destra della statua c’è un piccolo angelo che tiene un bastone nella mano destra, mentre la mano sinistra è rivolta verso la donna.

La statua della Religione (a destra) raffigura una donna interamente ricoperta da un abito, ha lo sguardo fisso verso l’orizzonte e nella mano destra impugna una croce latina.

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Statua della Religione di Pietro Izzo – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Inginocchiato accanto a lei vi è un giovane che le tende due tavole bianche di pietra.

Avvicinandoci all’ingresso, sopra il frontone (elemento architettonico di forma triangolare posto sopra le colonne) troviamo un altorilievo di marmo del 1827 raffigurante la Vergine con Bambino che riceve omaggio da parte dei decurioni torinesi, l’opera è attribuita allo scultore svizzero Francesco Somaini di Maroggia.

Sotto il pronao (lo spazio davanti alla parte interna preceduto da colonne) ai lati dell’ingresso ci sono due nicchie che ospitano la statua di San Carlo Borromeo (a sinistra), realizzata da Giuseppe Pagliani nel 1829 e quella di San Marco evangelista, realizzata dallo scultore umbro Giuseppe Chialli nel 1828.

La torre campanaria in stile neobarocco è stata realizzata nel 1830 e si trova sul tetto dell’edificio dell’oratorio e degli archivi.

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Foto di Manuel – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

La chiesa della Gran Madre di Dio è a pianta circolare con navata unica e l’altare maggiore si trova a destra.

All’interno vi sono alcune sculture realizzate da diversi artisti come San Carlo Borromeo e San Giovanni Battista di Giuseppe Bogliani, San Marco di Giuseppe Chialli, San Maurizio di Angelo Bruneri, Margherita di Savoia di Antonio Moccia, Amedeo IX di Savoia di Carlo Caniggia e la statua della Gran Madre di Dio con il Bambino dietro l’altare maggiore di Andrea Galassi.

Nelle nicchie laterali possiamo ammirare le statue che raffigurano il beato Amedeo IX di Savoia e San Giovanni Battista (patrono della città), la beata Margherita di Savoia e San Maurizio, inoltre troviamo un bassorilievo di Umberto Baglioni ed un crocifisso in legno realizzato dallo scultore torinese Edoardo Rubino.

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Cupola di Alejandro – licensed under CC BY 2.0

La base della cupola è decorata con basso rilievi e ghirlande scolpite che rappresentano episodi della Natività, Presentazione al Tempio, Sposalizio ed Incoronazione, opere realizzate dagli scultori milanesi Francesco Somaini, Abbondio Sangiorgio, Francesco Stanga e Gaetano Motelli su disegno dello scultore toscano Carlo Finelli.

La cupola della chiesa della Gran Madre di Dio, considerata un capolavoro del neoclassico piemontese, è l’elemento più caratteristico della chiesa e termina la sua altezza con oculo circolare dal quale filtra la luce esterna.

Il basamento della chiesa ospita la cripta, realizzata su progetto dell’architetto Giovanni Ricci ed inaugurata il 25 ottobre del 1932, al suo interno si trova il Sacrario dei caduti della prima guerra mondiale che conserva oltre 5.000 ossa di torinesi periti in battaglia.

Sulla chiesa della Gran Madre di Dio aleggia una leggenda parecchio conosciuta dai torinesi.

La leggenda narra che dove oggi sorge la chiesa Gran Madre di Dio, nei tempi antichi vi fosse un tempio dedicato alla dea egizia Iside, dea della maternità, della fertilità e della magia, conosciuta anche come “Grande Madre”.

Una delle due grandi statue ai lati della scalinata che conduce all’ingresso della chiesa rappresenta una donna che con la mano sinistra eleva un calice, mentre con la mano destra tiene un libro aperto.

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Statua della Fede di Maurizio Bo – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Alcuni amanti dell’esoterismo ipotizzano che la statua (che rappresenta le fede) sia in realtà la Madonna che tiene in mano (sinistra) il Sacro Graal, e indicherebbe un punto della città nel quale potrebbe trovarsi il calice di Gesù.

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