Castello di Agliè: storia, appartamenti reali e parco

L’elegante castello di Agliè si trova nell’omonimo comune in provincia di Torino e l’edificazione del suo nucleo centrale risale al XII per conto dei San Martino, una famiglia del Canavese.

Annesso al castello di Agliè troviamo lo splendido parco di circa 32.000 m2., opera dell’architetto e paesaggista francese Michael Benard, lo stesso che progettò il parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Storia del Castello di Agliè

Il nucleo originale risale al XII secolo, quando la dinastia dei San Martino si stava affermando nell’area canavesana.

castello agliè

Nel Cinquecento il castello aveva ancora l’aspetto medievale, con la corte circondata da edifici rurali, giardino, fossato e la caratteristica muraglia difensiva.

Poi nel 1667 il conte Filippo di San martino, consigliere di Cristina Maria di Borbone, reggente di Savoia, commissionò diversi lavori all’architetto torinese Carlo di Castellamonte.

I lavori interessarono la facciata sul giardino, il cortile, le due gallerie e il complesso della cappella di San Massimo, dove lo scultore svizzero Pietro Cremona realizzò sia gli stucchi alle pareti che le sculture per l’altare.

Alla morte del conte Filippo di San Martino il castello di Agliè aveva due corti, una interna e una esterna verso il borgo, mentre la facciata est presentava due torri padiglione che si affacciavano sul giardino.

Nel 1764 i conti San Martino vendettero la proprietà ai Savoia, affidandone la ristrutturazione all’architetto torinese Ignazio Birago di Borgaro.

Birago realizzò ampi appartamenti interni avvalendosi di artisti di corte come i fratelli Collino, scultori e lo stuccatore svizzero Giuseppe Bolina.

Durante l’occupazione napoleonica di inizio Ottocento il castello di Agliè divenne un ricovero, mentre il parco fu ceduto a privati per scopi agricoli.

canavese

Terminata l’occupazione francese, nel 1823 il castello tornò ai Savoia, poi durante il regno di Carlo Felice fu oggetto sia di ristrutturazione interna che rinnovo degli arredi, a cura dell’architetto Michele Borda.

La Sala Tuscolana fu allestita dallo scultore torinese Giacomo Spalla e conserva i reperti rinvenuti in Villa Rufinella a Frascati, in provincia di Roma, ereditata da Maria Cristina di Borbone, moglie di Carlo Felice di Savoia.

Tra il 1830 e 1940, sotto la direzione dell’architetto tedesco Antonius Xaverius Kurten furono eseguiti lavori quali il grande lago, il laghetto e le due isole, che modificarono radicalmente il giardino.

Nel 1849, alla morte di Maria Cristina di Borbone il castello di Agliè passò a Carlo Alberto di Savoia-Carignano, che a sua volta lo lasciò al secondo genito Ferdinando di Savoia, duca di Genova.

Il castello di Agliè pare fosse la dimora preferita dei duchi di Genova e, la tradizione dice che vi siano nati tutti i principi della casata.

Infatti nella vicina stazione ferroviaria di Ozegna, attivata nel 1887 insieme alla tratta Rivarolo-Castellamonte, c’era una saletta chiamata “reale” destinata ai Duchi di Genova quando si recavano al castello.

Poi nel 1939 gli eredi di Tommaso Alberto Vittorio di Savoia, duca di Genova vendettero il castello di Agliè allo Stato italiano per 8 milioni di lire e in seguito, fu adibito a museo.

castello ducale agliè

Oggetto di restauri negli anni ’80, oggi è parte dei castelli del Canavese, un insieme di antiche costruzioni che testimoniano l’antico passato dell’area canavesana.

Dal 1997 il castello di Agliè è parte del sito UNESCO Residenze Sabaude, mentre da dicembre 2014 viene gestito dal Ministero per i beni e le attività culturali tramite il Polo museale del Piemonte, divenuto Direzioni regionali Musei nel dicembre 2019.

Interni

Il castello di Agliè conserva secoli di storia, come testimoniano l’alternarsi di diversi stili architettonici che, amalgamati tra loro lo rendono elegante come appare oggi.

Il castello ospita oltre 300 stanze con soffitti magnificamente affrescati, quasi tutti gli arredi sono originali, inoltre conserva una ricca collezione di reperti archeologici.

Una delle zone caratteristiche sono le cucine, dove con l’aggiunta di cartonati e soggetti vengono riprodotti gli antichi costumi legati all’arte culinaria dell’epoca.

salone d'onore castello agliè

salone d’onore – CC BY-SA 4.0

Nel castello di Agliè troviamo anche l’elegante teatro riccamente affrescato che ancora oggi, ospita diversi eventi e spettacoli.

Il Salone da ballo è il cuore del castello, su volta e pareti possiamo ammirare i dipinti del pittore Paolo Recchi che raffigurano Re Arduino d’Ivrea, capostipite della dinastia dei San Martino di Agliè.

Nella Sala Cinese troviamo la raccolta di arte orientale, reperti collezionati dal Duca Tommaso di Savoia-Genova durante le spedizioni navali sulla corvetta Vettor Pisani, nel 1879-1881, oltre a reperti donati dall’ingegnere Giuseppe Canova nel 1958. 

Il salone delle Guardie del Corpo fu realizzato nel 1770-1771 su progetto dell’architetto torinese Ignazio Birago di Borgaro.

Sulle pareti possiamo ammirare i ritratti di Carlo Felice di Savoia e della moglie Maria Cristina di Borbone, eseguiti nel 1876 dal pittore Jacques Berger di Chambéry (all’epoca Regno di Sardegna), oltre a due paesaggi del 1725 dell’artista Scipione Cimaroli.

Sempre sulle pareti troviamo le decorazioni in stucco dello svizzero Giuseppe Bolina che raffigurano trofei di caccia e motivi vegetali, da cui la stanza prese poi il nome di Salone di Caccia.

Nella Sala dei Valletti, stuccata anch’essa dal Bolina con scene di Diana, possiamo ammirare sulle pareti alcuni dipinti della scuola del pittore torinese Vittorio Amedeo Cignaroli.

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interniCC BY-SA 4.0

La Sala del Biliardo, con soffitto a cassettoni in legno del XVII secolo conserva un biliardo in stile francese dell’Ottocento, mentre la saletta dell’Esposizione prende il nome dal bassorilievo che raffigura la deposizione di Cristo, opera dello scultore vicentino Giuseppe De Fabris.

La Sala della Musica conserva dipinti del pittore Giovanni Crivelli, oltre al busto in cera di Vittoria di Savoia-Soissons, realizzato nel 1780 dal ceroplasta biellese Francesco Orso.

La Galleria delle Tribune conserva 72 ritratti di Cavalieri dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, la massima onorificenza di Casa Savoia e, buona parte dei dipinti sono opera dei pittori Pratesi, Frigiolini, Malnate e dell’astigiano Michelangelo Pittatore.

Parco del Castello di Agliè

Il giardino all’italiana fu probabilmente realizzato intorno al 1867 dal giardiniere Antonio Capello, sul preesistente stile del 1771 dell’architetto e paesaggista francese Michael Benard, lo stesso che progettò il parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

All’ingresso del parco troviamo la fontana settecentesca degli scultori torinesi Filippo e Ignazio Collino, e simboleggia la Dora Baltea che si getta nel fiume Po.

parco castello agliè

parcoCC BY-SA 3.0

Nel parco vi sono anche diversi edifici rurali risalenti sia al Seicento che al Settecento, come la cascina Valle, il mulino, l’Allea e la lavanderia.

Nel parco del castello di Agliè troviamo diverse serre, come quella Bianca, chiamata anche citronera, che prende il nome dal colore delle pareti.

La Serra Verde prende il nome dalle pareti completamente ricoperte di Ficus Repens e, in inverno viene utilizzata per riparare dal freddo le piante di limoni.

Poi la Serra Berai che collega le due precedenti e all’epoca, probabilmente utilizzata come giardino.

Il castello di Agliè è stato anche l’ambientazione di due serie televisive, La bella e la bestia del 2014, diretto dal regista triestino Fabrizio Costa ed Elisa di Rivombrosa, dei registi Cinzia Torrini e Stefano Alleva.

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