MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino: storia ed esposizione

Il Museo d’Arte Orientale di Torino (MAO), inaugurato il 5 dicembre 2008, si trova presso lo storico Palazzo Mazzonis del 1600, in via San Domenico 11 ed è uno dei più recenti musei del capoluogo piemontese.

Le collezioni orientali, prima conservate presso il Museo Civico d’Arte Antica di Torino, presso Palazzo Madama, sono cresciute di numero nel corso degli anni anche grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, della Regione Piemonte e della Fondazione Agnelli.

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Foto di régine debatty – licensed under CC BY-SA 2.0

In seguito si è deciso di donare a queste collezioni un museo dedicato, anche grazie al Comune di Torino il quale come sede ha messo a disposizione l’elegante Palazzo Mazzonis.

Il palazzo Mazzonis era di proprietà dell’industriale tessile Cav. Paolo Mazzonis di Pralafera dal 1870 e fu sede dell’industria tessile Manifattura Mazzonis S.n.c fino al 1968, quando per cause economiche cessò di esercitare.

Dopo diversi anni di abbandono e degrado, nel 1980 il palazzo venne ceduto al Comune di Torino il quale vi collocò una parte degli uffici giudiziari, trasferendoli poi nel 2001 presso il più recente Palazzo di Giustizia.

Il Palazzo Mazzonis venne poi ristrutturato e dal 2008 è sede del MAO, il Museo d’Arte Orientale di Torino.

Il primo direttore del Museo d’Arte Orientale di Torino (2008-2013) è stato il prof. universitario di meccanica quantistica Franco Ricca, un grande appassionato di arte orientale.

Nel Museo sono esposte a rotazione 1.500 opere artistiche orientali divise in 5 sezioni favorendo al visitatore il miglior percorso possibile, questo grazie all’allestimento interno curato dall’architetto Andrea Bruno, specializzato nel restauro architettonico di musei ed edifici storici.

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Ingresso di Andrea Mucelli – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Nell’ingresso troviamo un ampio spazio vetrato dove possiamo ammirare i giardini zen giapponesi, per poi accedere alle diverse aree tematiche del museo.

Al primo ed al secondo piano troviamo la Galleria Giapponese, dove si possono ammirare sculture, dipinti, stampe, armi ed armature, mentre al terzo piano troviamo la Galleria Himalayana che custodisce antichi manoscritti, sculture in bronzo e rari esemplari di thang-ka tibetani, degli stendardi buddisti.

Il quarto piano è dedicato all’arte islamica, nella quale troviamo bronzi, ceramiche, velluti ottomani, rari manoscritti degli antichi persiani e alcune copie calligrafiche del Corano.

Nel Museo d’arte orientale di Torino vi sono diverse collezioni divise a tema.

Abbiamo la collezione dell’India, ricca di dipinti su cotone che vanno dal II secolo a.C. fino al XIX secolo provenienti dalle aree del Pakistan Orientale e del Kashmir, oltre che bronzi, sculture e terrecotte.

La collezione Himalaya che abbraccia l’arte di paesi come Nepal, Tibet, Bhutan, Sikkim e Ladakh (due stati federati dell’India) ed oltre a vivere il lato mistico del Buddhismo troviamo pitture, sculture, dipinti a tempera, alcune copertine decorate di testi sacri e degli strumenti rituali.

La collezione Gandhara che raggruppa reperti artistici di ispirazione buddhista risalenti dal II secolo a.C. al V secolo, provenienti dal Pakistan Occidentale e dall’Afghanistan.

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Foto di Andrea Baldassarri – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

La collezione Giappone che ospita opere di diverse epoche quali dipinti, statue di legno, armi, armature, tessuti, xilografie.

Una delle opere più importanti della collezione Giappone è una delle pochissime copie rimaste della Grande Onda di Kanagawa, la xilografia del pittore giapponese Katsushika Hokusai (1760 –1849).

Questa opera come altre, vengono esposte a livello periodico e non permanente.

Sito del Museo d’arte orientale di Torino: https://www.maotorino.it

Canale Youtube del del Museo d’arte orientale di Torino: https://www.youtube.com/user/MuseoDarteOrientale

La collezione Cina ospita la millenaria cultura cinese che si può ammirare attraverso una grande varietà di oggetti artistici come bronzi rituali, lacche del periodo pre-imperiale cinese e vasi del Neolitico.

Poi abbiamo le collezioni Sud-est asiatico, nello specifico Thailandia, Myanmar, Vietnam e Cambogia e la collezione Islam, caratterizzata da suppellettili e manoscritti provenienti dalla Persia, Turchia e da alcune repubbliche dell’Asia Centrale ex sovietica.

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