La reggia di Venaria Reale, patrimonio dell’Umanità UNESCO

La reggia di Venaria Reale è stata realizzata fra il 1658 ed il 1679 dagli architetti Filippo Juvarra (Messina), Amedeo di Castellamonte (Torino) e Michelangelo Garove (Chieri, poco fuori Torino), su commissione di Casa Savoia, precisamente da Carlo Emanuele.

Oggi la reggia di Venaria Reale è parte del sito seriale dell’Unesco ed è una delle Residenza Sabaude, inserita nella lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997.

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Panorama di Andrea Mucelli - licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Nel 2017 la Reggia ha ottenuto la terza stella dalla Guida Michelin ed è visitata da circa un milione di visitatori l’anno, mentre il suo giardino interno nel 2019 è stato eletto il parco pubblico più bello d’Italia.

Storia della Reggia di Venaria Reale

Carlo Emanuele II voleva fare della Reggia di Venaria Reale la base per le sue battute di caccia.

La scelta di edificare la reggia ai piedi della Valli di Lanzo si deve ai grandi boschi ricchi di selvaggina, parliamo di un territorio boschivo che si estendeva per circa 100 km fini ai piedi delle Alpi.

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Quando la reggia venne edificata, attorno ad essa sorsero diverse costruzioni urbane di cittadini che desideravano abitare vicino alla reggia, questo fece diventare Venaria Reale un comune autonomo.

All’epoca a Torino c’era il Castello di Mirafiori (oggi insistente), edificato da Carlo Emanuele I per sua moglie, Caterina Michela d'Asburgo.

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Foto di Claudio Bergeretti - licensed under CC BY-SA 4.0

Si suppone che Carlo Emanuele II volesse anch’egli una reggia legata al suo nome ed a quello della consorte, ovvero Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours.

Così acquistò dalla famiglia Birago i due piccoli insediamenti di Altessano Superiore ed Inferiore, dando poi al luogo il nome di Venaria, poiché luogo destinato agli svaghi venatori.

I lavori partirono nel 1568 sotto la guida degli architetti piemontesi Michelangelo Garove (Chieri, appena fuori città) ed Amedeo di Catsellamonte (Torino).

I lavori andarono avanti fino al 1680, quando la Reggia di Diana, il nucleo della struttura, era quasi ultimata.

Nel 1693 i francesi distrussero alcune costruzioni e Vittorio Amedeo II fece commissionare degli interventi di ristrutturazione della Reggia che seguivano lo stile architettonico francese.

L’idea era anche quella di imitare lo stile elegante e sfarzoso della famosa Reggia di Versailles, in Francia.

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Foto di Bernard Blanc - licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Negli anni successivi La Reggia di Veneria Reale subì altri due danni.

Il primo durante l’assedio francese del 1706, quando le truppe transalpine presero possesso della reggia.

Il secondo durante l’occupazione napoleonica, quando la Reggia venne adibita a caserma ed i giardini vennero distrutti per essere trasformati in una piazza d’armi.

Con il passare dei secoli la Reggia divenne il centro della Cavalleria Sabauda oltre che sede di una scuola di equitazione, fra le più prestigiose d’Europa.

In seguito la Reggia di Venaria Reale venne adibita a scopi militari fino al 1978 e questo fu il motivo del suo progressivo degrado.

Poi sempre nel 1978 venne ceduta alla Soprintendenza per i Beni culturali ed iniziarono i lavori di restauro.

Dopo lo sblocco di fondi nazionali ed europei pari a quasi 300 milioni di euro, nel 1998 partirono imponenti opere di restauro che coinvolsero sia l’area edificata di circa 250.000 m², che le aree esterne di 800.000 m², queste ultime trasformate in giardini secondo i progetti originali della Reggia.

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Fontana di Tiziano Photography - licensed under CC BY-SA 3.0

La Reggia di Venaria Reale venne poi aperta al pubblico il 13 ottobre del 2007.

Nel 2009 sono state inaugurate le Scuderie e la Citronière, mentre nel 2011 in concomitanza con i 150 anni dell'unità d'Italia, la Reggia ha ospitato eventi e mostre dedicate alle bellezze dell’Italia.

Bellezze della Reggia di Venaria Reale

All'interno della Reggia di Venaria Reale si può ammirare la decorazione pittorica dei templi di Diana, del 1660, oltre a statue, dipinti e stucchi, questi ultimi realizzati nel 1718 dallo scultore svizzero Pietro Filippo Somazzi sui disegni dell’architetto messinese Filippo Juvarra.

Una delle bellezze della Reggia di Venaria Reale è la Galleria Grande, un capolavoro di architettura del 1700, alla quale hanno lavorato Pietro Filippo Somazzi, Giovambattista Sanbartolomeo, Antonio Papa e Giuseppe Bolina.

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Galleria Grande di Andrea Mucelli - licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Le dimensioni della Galleria Grande sono di 15 metri di altezza, 12 di larghezza ed 80 di lunghezza.

Il pavimento non è quello originale poiché fu smontato durante l’occupazione francese per essere utilizzato alla Galleria del Beaumont, presso l’Armeria Reale di Torino.

L’attuale pavimento è stato realizzato nel 1995 riprendendo i disegni di Filippo Juvarra.

Una delle caratteristiche uniche della Galleria Grande sono gli splendidi fasci di luce generati dalle 44 finestre ovali all’interno e rettangolari all’esterno, che generano un suggestivo gioco di luci ed ombre esaltando gli infiniti decori della Galleria.

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La Sala di Diana

La Sala di Diana è a forma rettangolare ed è ricchissima di stucchi e rappresentazioni che evocano la caccia.

Sulla volta si trova l’affresco dell’Olimpo, opera di Jan Miel (pittore fiammingo), mentre sotto vi sono dieci enormi ritratti della corte e dei duchi dell’epoca, realizzati da diversi pittori al servizio dei Savoia.

Inoltre troviamo le dieci tele a carattere venatorio, sempre di Jan Miel, quali la Caccia all’Orso, alla Lepre, alla Volpe, al Cervo, al Cinghiale, l’Andar nel bosco, la Curea, la Morte, l’Assemblea, il Lasciar correre.

La Cappella di sant'Uberto

La Cappella di sant’Uberto fu realizzata fra il 1716 ed il 1729 dall’architetto Filippo Juvarra su commissione di Vittorio Amedeo II; presenta due grandi altari ai lati della parte centrale e 4 cappelle, circolari all’interno e poligonali all’esterno.

All’interno vi sono diverse decorazioni, rese ancora più magnifiche dai contrasti di luce, oltre all’altare maggiore realizzato dallo scultore ed architetto carrarese Giovanni Baratta.

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Cappella di Sant'Uberto di Guilhem Vellut - licensed under CC BY 2.0

Baratta ha anche realizzato le quattro statue dei Dottori della Chiesa, ovvero Sant’Ambrogio, Sant’Agostino, San Giovanni Crisostomo e Sant’Atanasio, ubicate nelle nicchie dei pilastri centrali.

Nel 2019 è stata riaperta al pubblico anche la Sacrestia della Cappella di Sant’Uberto, la quale ospita diverse opere che testimoniano il legame fra Casa Savoia e la Chiesa Cattolica.

Fra le opere presenti si può ammirare l’Elemosina del Beato Amedeo IX di Savoia realizzato dal pittore austriaco Daniel Seiter, affiancato da due opere scolpite in legno, quali un Porta corale ed un Cristo in croce.

Il tabernacolo d’altare, realizzato in alabastro, madreperla, avorio e rame dorato è opera dell’ebanista Luigi Prinotto, operante presso la corte dei Savoia nel 1700.

Vi sono inoltre alcuni dipinti dei pittori Stefano Maria Legnani detto Legnanino (Milano), Francesco Solimena (Canale di Serino, provincia di Avellino) e delle tele dei pittori Sebastiano Conca, Francesco Trevisani e Sebastiano Ricci.

Nelle sale dell’appartamento della principessa Ludovica, di fianco alla Sala di Diana, vi è una preziosa collezione di circa 30 dipinti realizzati da diversi maestri, quali Paolo Veronese, Brueghel il Vecchio e Brueghel il Giovane, Rubens, Guido Reni, Guercino, Schedoni e Van Dyck.

Sito della Reggia di Venaria Reale: https://www.lavenaria.it

Questa preziosa collezione del 1500-1600 è stata concessa in prestito dalla Galleria sabauda dei Musei Reali di Torino.

Inoltre alla Reggia di Venaria Reale sono arrivate diverse opere (circa 50) dalla pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, le quali raggruppano dipinti e sculture che rappresentano 400 anni di arte, dal 1500 al 1900.

Molto interessante da visitare sono anche la Regia Scuderia, il Bucintoro e le Carrozze Regali

Ripopolare la Reggia di Venaria Reale

Ripopolare la Reggia è una rappresentazione creata da Peter Greenaway (regista e sceneggiatore gallese) per la Reggia di Venaria, si sviluppa in 11 stanze secondo un percorso di visita che racconta la vita di corte.

In questa rappresentazione proiettata su tre grandi schermi, possiamo vedere 10 personaggi della Reggia di Venaria risalenti intono al 1670, impersonati da diversi attori come Ornella Muti, Alessandro Haber, Francesco Rossini, Martina Stella, Ennio Fantastichini.

I Giardini della Reggia di Venaria Reale

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Giardini di Stefano Merli - licensed under CC BY-SA 2.0

I Giardini della Reggia di Venaria Reale furono distrutti durante l’occupazione napoleonica e trasformati in una piazza d’armi.

Fortunatamente rimasero i disegni dell’epoca a mostrare il magnifico giardino all'italiana diviso in tre terrazze che, attraverso delle scale scenografiche, collegavano il teatro e la fontana di Ercole.

Negli ultimi anni i giardini sono stati rifatti secondo i disegni dell’epoca e oggi sono un connubio fra arte antica e moderna.

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Giardini - Guilhem Vellut - licensed under CC BY 2.0

Nella parte bassa si trova il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone, scultore classe 1947, qui 14 opere guidano il visitatore nel mondo minerale, vegetale e umano.

Nella parte alta dei giardini si trova l’installazione di Giovanni Anselmo, artista classe 1934, si tratta di 6 lastre di granito sulle quali vi è incisa la frase “Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più”.

I magnifici giardini della Reggia di Venaria Reale sono abbracciati dagli immensi boschi del Parco della Mandria, sui quali si affaccia la catena della Alpi.

Possono essere visitati a piedi in totale autonomia, attraverso visite guidate, con il trenino “Freccia di Diana”, con la gondola e con la carrozza a cavallo.

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