Mole Antonelliana: storia e realizzazione del simbolo di Torino

La Mole Antonelliana è situata nel centro storico della città, oltre ad essere il simbolo di Torino è anche uno dei simboli dell’Italia, prende il nome dal suo architetto Alessandro Antonelli, di Ghemme (provincia di Novara) e attualmente è sede del Museo nazionale del cinema.

La Mole Antonelliana, in stile neogotico, neoclassico ed eclettico è stata costruita fra il 1863 ed il 1889 dagli architetti Alessandro e Costanzo Antonelli, è alta 167,5 metri e fu la costruzione in muratura più alta del mondo.

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La sua forma particolare, unica nel suo genere, deriva dalla tecnica architettonica eclettica del 1800.

L’ingresso della Mole Antonelliana è caratterizzato dal pronao (entrata degli antichi templi romani e greci) alto 30 circa metri, con delle colonne in stile neoclassico.

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In alto, oltre i 40 metri di altezza, si trova una grande cupola sopra la quale vi è un tempietto alto circa 20 metri, che ripropone il tema della colonne all’ingresso.

Il Tempietto può essere raggiunto con un ascensore situato al centro della Mole Antonelliana, permettendo ai visitatori di avere una visione a 360° della cupola.

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Tempietto di Turinboy – licensed under CC BY 2.0

Sopra il Tempietto si trova una guglia (elemento architettonico decorativo a forma piramidale) alta 18 metri, nella quale vi è un terrazzino, poi rinforzata con l’acciaio nel 1953, dopo il nubifragio.

Ancora sopra, ad un’altezza di 113 metri, si trova la cuspide della guglia in stile neogotico, costituita da 10 terrazzini circolari; questa parte non è accessibile al pubblico.

Continuando a salire troviamo 5 terrazzini realizzati in metallo ed altri 3 in cemento armato, fino a giungere alla stella a 12 punte del diametro di 2,4 metri, che si trova ad un altezza di 167,5 metri.

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Stella di Marco Bernardini – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Storia della Mole Antonelliana

La storia della Mole Antonelliana inizia con Re Carlo Alberto di Savoia, quando nel 1848 attraverso lo Statuto Albertino, concede la libertà di culto anche alle religioni non cattoliche.

La comunità ebraica di Torino acquistò il terreno dove attualmente si trova la Mole Antonelliana per edificare un tempio con una scuola al suo interno ed il progetto iniziale prevedeva che la costruzione fosse alta 47 metri.

I lavori partirono nel marzo del 1863.

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Foto di Alexander Schimmeck – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

La scelta di Antonelli come architetto non fu gradita alla comunità ebraica torinese, poiché Antonelli propose una serie di modifiche che prevedevano la realizzazione di una struttura alta 113 metri anziché i 47 iniziali.

I tempi di costruzione si allungarono, i costi si dilatarono e le modifiche apportate da Antonelli non piacquero alla comunità ebraica torinese, così fu deciso di terminare i lavori all’altezza dei 70 metri.

Nel 1873 la comunità ebraica torinese barattò l’opera di Antonelli con il comune di Torino in cambio di un terreno nell’attuale quartiere San Salvario, dove oggi si trova la Sinagoga.

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Tramonto di Gianfranco Goria – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Il comune si fece carico dei costi per terminare la Mole Antonelliana dedicandola al re d’Italia Vittorio Emanuele II e l’architetto Alessandro Antonelli riprese il progetto nel 1873, facendo realizzare il Tempietto che fu pronto nel 1885.

Su di esso venne posato il basamento per l’edificazione della guglia ad un’altezza di circa 90 metri, realizzando il terrazzo dal quale il pubblico poteva ammirare il panorama di Torino.

Nel febbraio del 1888 l’idea di Antonelli era di terminare la guglia con una stella a 5 punte, per poi optare per la statua raffigurante un Genio Alato, uno dei simboli di Casa Savoia.

La statua del Genio Alato, realizzata in rame sbalzato e dorato, in una mano teneva una lancia e nell’altra mano un ramo di palma e sulla testa venne posizionata una stella a 5 punte sorretta da un’asta, per un peso complessivo di 300 kg.

Una nota della stampa dell’epoca interessante da riportare, è la mongolfiera “Luis Godard” che il 28 aprile del 1888 partì da piazza Vittorio per permettere alle persone di vedere i lavori della Mole Antonelliana direttamente dall’alto.

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Mongolfiera di Rodrigo Filgueira – licensed under CC BY-NC 2.0

La stessa sera un fulmine andò a colpire la mongolfiera che terminò a terra, fortunatamente senza fare vittime.

L’architetto Alessandro Antonelli, quasi novantenne, morì nell’ottobre del 1888 ed i lavori per completare la guglia furono diretti da suo figlio Costanzo e dall’allievo Crescentino Caselli, terminando nei primi mesi del 1889 all’altezza di 161,90 metri.

Il 10 aprile del 1889 vi fu la posa del Genio Alato e la Mole Antonelliana raggiunse la quota di 167,35 metri, diventando la costruzione in muratura più alta del mondo.

Da qui nasce il nome di Mole.

In seguito la Mole Antonelliana perse il primato di costruzione in muratura più alta del mondo nel 1953, quando vi fu il crollo della guglia, poi rifatta in cemento armato.

L’inaugurazione della Mole Antonelliana, con relativo accesso al pubblico, ebbe luogo il 10 aprile del 1889, lo stesso giorno della posa della statua.

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Foto di Davide Suppo – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Il Genio Alato, uno dei simboli di Casa Savoia non è mai stato percepito come tale dal pubblico, perché sistematicamente confuso con la figura di un angelo.

L’11 agosto del 1904, durante un nubifragio la statua del Genio Alato venne abbattuta da un fulmine, rimanendo in bilico sul terrazzo sottostante.

Attualmente è conservata all’interno della Mole Antonelliana ed ancora oggi, viene erroneamente scambiata per un angelo.

Nel 1906, in sostituzione al genio alato, venne posta una stella a cinque punte che presenta una forma simile alla stella originale posta sulla testa del genio.

La stella è di rame, ha un diametro di circa 4 metri ed è stata realizzata dall’allora capo dei lavori pubblici del Comune di Torino, l’ingegner Ernesto Ghiotti.

Grazie alla stella posizionata sulla vetta, la Mole Antonelliana tornò ad avere l’altezza di 167,35 metri.

Nell’ottobre del 1908 la Mole Antonelliana divenne la sede del Museo del Risorgimento, poi trasferito a Palazzo Carignano nel 1938.

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Panorama di olly301 – licensed under CC BY-SA 2.0

La Mole Antonelliana durante la seconda guerra mondiale scampò miracolosamente ai bombardamenti, specialmente il 6 dicembre del 1942 quando furono bombardati alcuni obiettivi militari in via Verdi.

Un’altra data importante è il 23 maggio del 1953 quando un violentissimo nubifragio si abbatté sulla città di Torino ed una tromba d’aria spezzò la guglia facendola precipitare nel giardino della sottostante sede RAI.

I lavori di ricostruzione partirono nel 1955 e terminarono nel 1960, tuttavia lo scheletro non fu più ricostruito solo in muratura, ma anche attraverso un’armatura metallica poi rivestita di pietra e la stella a 5 punte venne sostituita da una stella tridimensionale a 12 punte del diametro di 2,4 metri.

L’inaugurazione ebbe luogo il 31 gennaio del 1961, per coerenza cronologica con una serie di cerimonie dedicate al centenario dell’Unità d’Italia.

In seguito nel 1964 venne realizzato il primo ascensore che conduce fino al Tempietto, dal quale si può ammirare il panorama della città da tutti i punti cardinali.

Nel 1987 venne realizzato un secondo ascensore che divenne attivo nel 2000 quando la Mole Antonelliana divenne la sede permanente del Museo nazionale del cinema.

L’ascensore è dotato di pareti trasparenti che permettono la vista degli interni durante la salita.

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Luci d’artista di webwave – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Dalla nascita della manifestazione “Luci d’Artista”, su fianco sud della Mole Antonelliana si può ammirare Il volo dei numeri, un’installazione dell’artista milanese Mario Merz, e raffigura l’inizio della serie matematica di Fibonacci che si innalza verso il cielo.

Ad oggi la Mole Antonelliana in occasione di particolari eventi cittadini si illumina di rosso.

Sito della Mole Antonelliana: https://www.moleantonellianatorino.it/

Nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sulla Mole Antonelliana si poteva ammirare un tricolore illuminato, appena sopra il Tempietto, opera degli architetti torinesi Mara Servetto e Ico Migliore.

Sito del Museo Nazionale del Cinema: https://www.museocinema.it/

In occasione di ricorrenze o eventi cittadini la Mole Antonelliana viene illuminata a tema, a seconda delle varie manifestazioni.

Dal 2016, dopo una raccolta firme, l’amministrazione comunale decise di illuminare la Mole Antonelliana di granata il 4 maggio di ogni anno, in ricordo delle vittime del Grande Torino.

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