Il Castello di Moncalieri, storia e appartamenti reali

Il Castello di Moncalieri sorge sulla collina dell’omonimo comune, poco fuori Torino e dal 1997 è parte della lista patrimoni dell’umanità UNESCO.

Il Castello di Moncalieri è testimone delle diverse fasi costruttive che, nel corso del tempo ne hanno modificato l’aspetto, come l’imponente facciata tra i due torrioni barocchi con al centro le due torri medievali.

Oggi il castello ospita una mostra permanente in omaggio alla Principessa Maria Letizia.

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esterni – licensed under CC BY-SA 3.0

Gran parte degli arredi è stata recuperata grazie ai lavori di restauro, come dimostrano gli splendidi appartamenti di Vittorio Emanuele II, Maria Clotilde e Maria Letizia.

La struttura del Castello di Moncalieri è a ferro di cavallo con 4 torrioni angolari, i corpi laterali presentano 5 piani, il belvedere è all’ingresso nord mentre la facciata meridionale dà su un piccolo giardino all’italiana.

Delle 4 torri, rivestite in mattoni circolari nel XVIII secolo, due sono visibili in facciata mentre la terza è stata riportata alla luce durante recenti restauri.

Il giardino all’inglese si estende sulla collina per circa 10 ettari e grazie ai restauri sono stati recuperati la Casa del Vignolante, la Cavallerizza, la Torre del Roccolo e il laghetto delle ninfee.

Storia del Castello di Moncalieri

La storia del Castello di Moncalieri inizia intorno al 1200, quando Tommaso I di Savoia costruì una piccola fortezza sulla collina per controllare l’accesso a sud verso Torino.

Infatti all’epoca Moncalieri aveva una forte importanza strategica, poiché costituiva l’accesso a Torino sulla via di Asti.

moncalieri

Moncalieri

Nella seconda metà del XV secolo, sotto il dominio della Duchessa Iolanda, moglie di Amedeo IX di Savoia, la fortezza fu ampliata divenendo anche dimora ducale.

Il Castello di Moncalieri fu anche dimora saltuaria di Emanuele Filiberto di Savoia, detto testa di ferro, poi Carlo Emanuele I ordinò dei lavori di ampliamento.

I lavori continuarono per volere di Vittorio Amedeo I, portando all’attuale configurazione del castello, sotto la direzione di diversi architetti come il torinese Amedeo di Castellamonte, il ligure Andrea Costaguta e l’ingegnere militare di Pavia Carlo Morello.

Il parco superiore venne ampliato realizzando anche giardini e giochi di fontane, a cura del giardiniere francese Jean Vignon, attivo anche a Racconigi e Rivoli.

Vittorio Amedeo II di Savoia

Per Vittorio Emanuele II il Castello di Moncalieri oltre che essere la residenza preferita, per breve tempo divenne anche una prigione.

vittorio amedeo II

Gianni Careddu – licensed under CC BY-SA 4.0

Vittorio Emanuele II abdicò ufficialmente nel 1730 a favore del figlio Carlo Emanuele III, tuttavia cercò di influenzare il governo del figlio dando ordini ai segretari e scrivendo ai ministri.

Poi l’ex re cercò di riprendersi il trono, secondo alcune fonti sotto l’influenza di Anna Canalis, la sua seconda moglie morganatica, dichiarando nullo il suo atto di abdicazione e minacciando l’intervento delle truppe imperiali nelle contese con il figlio.

Carlo Emanuele III fu obbligato a intervenire e, ottenuta l’approvazione unanime del Consiglio dei Ministri fece arrestare il padre Vittorio Amedeo II, che fu condotto prima al Castello della Rotta, sempre a Moncalieri e poi presso il Castello di Rivoli.

Il 15 febbraio 1731 Vittorio Emanuele II fu colpito da ictus e il figlio, su richiesta del padre gli concesse di ritornare a Moncalieri, dove morì la sera del 31 ottobre 1732.

Nel Castello di Moncalieri morirono altri due reali di Casa Savoia, Vittorio Amedeo III nel 1796 e Vittorio Emanuele I nel 1824.

Il Castello di Moncalieri fu oggetto di diversi interventi voluti da Carlo Emanuele III, dando il via a una costante fase di abbellimenti sotto la direzione dell’architetto romano Benedetto Alfieri.

Questa fase proseguì anche sotto il regno di suo figlio, ovvero Vittorio Amedeo III, anche con l’intervento dell’architetto messinese Simone Martinez.

I lavori prevedevano la modifica della facciata interna, del Giardino delle Rose, il riarredo degli appartamenti e la costruzione della cappella vicino allo scalone principale.

cappella castello di moncalieri

soffitto della cappella – licensed under CC BY-SA 4.0

Inoltre vennero eseguiti dei lavori nel parco a cura dell’architetto Mario Ludovico Quarini, di Chieri e di Michel Benard, che oltre a progettare il parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi fu anche direttore dei Giardini Reali di Torino dal 1739.

Il Castello di Moncalieri fu occupato dai francesi nel 1798, subendo gravi danni poiché fu utilizzato come caserma, carcere e ospedale militare, mentre una zona del parco fu adibita a cimitero.

Poi dopo la Restaurazione il castello tornò ai Savoia e nel 1817 Vittorio Emanuele I ordinò diversi lavori di restauro, come il rifacimento dello scalone principale e la modifica degli appartamenti limitrofi.

Inoltre venne realizzata la Cavallerizza al fondo del cortile principale, mentre le maniche laterali furono arredate con quadri che raffiguravano le gesta dei regnanti.

Il Castello di Moncalieri fu scelto come residenza reale da Carlo Alberto di Savia, che fece apportare ulteriori modifiche, poi durante il Risorgimento Vittorio Amedeo II fece arredare numerosi appartamenti, fra cui quello della consorte Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena.

Il 20 novembre 1849 presso il castello venne firmato il famoso Proclama di Moncalieri.

Il documento originale è custodito presso l’archivio di Stato.

In quel periodo nel parco fu costruita una grande cisterna per la raccolta delle acque, venne creato un laghetto, ampliato il Ninfeo del Settecento e realizzata la Torre del Roccolo.

Nella seconda metà dell’Ottocento il Castello di Moncalieri fu la residenza della principessa Maria Clotilde di Savoia e di sua figlia Maria Letizia Bonaparte, la quale vi morì il 25 ottobre 1926.

panorama torino

Dall’anno successivo fino al 1943 il castello di Moncalieri fu sede di una scuola di allievi ufficiali, poi divenne il comando della Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera, ovvero il corpo di polizia militare della Repubblica Sociale Italiana.

Dopo una fase di restauro, nel 1991 gli appartamenti reali furono aperti al pubblico e dal 1997 sono nella lista Patrimonio Mondiale Unesco come parte delle Residenze Sabaude del Piemonte.

Appartamenti del castello di Moncalieri

Il 5 aprile 2008 un violento incendio coinvolse l’appartamento del Re, della Regina, la Sala del Proclama di Moncalieri e uno dei torrioni.

Grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo l’11 novembre 2017 riaprì il percorso di visita del Castello di Moncalieri, potendo di nuovo ammirare gli appartamenti, la Cappella Reale, la torre medievale e la cavallerizza.

Oltre agli arredi originali vi sono preziosi oggetti dell’epoca, come l’orologio dell’Ottocento della principessa Maria Letizia.

Lo Scalone d’onore a piano terra, che collega al piano nobile fu terminato nel 1822 su progetto degli architetti torinesi Carlo Randoni e Giuseppe Battista Piacenza.

I lavori erano parte del piano di riammodernamento voluto da Vittorio Emanuele II, con la partecipazione dello stuccatore svizzero Pietro Cremona e dello scultore torinese Giacomo Spalla, attivi in altre residenze sabaude.

appartamenti reali castello di moncalieri

interni – licensed under CC BY-SA 4.0

Gli appartamenti di Maria Clotilde e Maria Letizia, figlia e nipote di Vittorio Emanuele II furono riallestiti dagli architetti Randoni e Piacenza nel 1788-1789, in occasione delle nozze di Vittorio Emanuele I con Maria Teresa d’Asburgo d’Este.

Il primo appartamento al piano terra è frutto di vari allestimenti voluti dai reali che li abitarono e presentano soffitti decorati di tardo Settecento.

Di particolare interesse sono il Gabinetto Cinese, la Sala del ricevimento e la Camera da letto della Principessa, con un servizio in stile “neo Luigi XVI” intagliato, laccato e dorato.

La Principessa Maria Clotilde, tra il 1901 e il 1904 fece anche installare un ascensore in legno, ancora dotato della cabina originale.

La Sala da pranzo conserva le originali decorazioni del soffitto e le sovrapposte, attribuite ai milanesi Francesco e Paolo Maria Antoniani, poi verso fine Settecento la sala fu adibita come Camera da letto del Duca d’Aosta.

residenze sabaude

decorazioni – licensed under CC BY-SA 4.0

L’appartamento di Vittorio Emanuele II e della Regina Maria Adelaide, per loro stessa volontà fu arredato secondo il gusto eclettico tipico della seconda metà Ottocento ed è composto da una dozzina di ambienti.

L’appartamento del Re fu realizzato sotto la direzione dell’architetto bolognese Domenico Ferri, rinomato scenografo teatrale e primo decoratore dei Palazzi Reali di Torino.

Nell’appartamento del Re si trova il Gabinetto di Toiletta, attiguo alla Camera da letto e sia la struttura che le decorazioni sono imitazione di una tenda militare.

La Camera da letto della Regina Maria Adelaide fu decorata intorno al 1852 dall’ebanista astigiano Gabriele Capello, detto il Moncalvo, sotto la direzione di Domenico Ferri.

affreschi castello di moncalieri

soffitto – licensed under CC BY-SA 4.0

Nella Sala di Trattenimento della Regina troviamo le parure da camino composte da due candelabri e un orologio, acquistato dal mercante di Torino Tommaso Haid.

L’orologio riccamente decorato con putti che rimandano alla geometria e alla poesia fu realizzato a Parigi intorno al 1850 e firmato dall’orologiaio Paul Garnier.

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Il salotto della Regina, oltre al ricco arredo conserva una decorazione con medaglioni in porcellana in manifattura di Sèvres, ancora oggi una delle più celebri manifatture di porcellana d’Europa, con sede a Sèvres, in Francia.

La Cappella Reale fu risistemata nel 1775 per volere di Vittorio Amedeo III e faceva parte delle trasformazioni operate nel Castello di Moncalieri dall’architetto messinese Francesco Martinez, nipote di Filippo Juvarra.

La volta presenta decorazioni pittoriche e ovali con eleganti rilievi in stucco, mentre la pala sull’altare maggiore raffigura L’educazione della Vergine, opera attribuita al pittore viennese Daniel Seiter, attivo alla corte dei Savoia.

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