Palazzo Reale di Torino, patrimonio dell’Umanità UNESCO

Il Palazzo Reale di Torino, in stile barocco neoclassico, è stato realizzato fra il XVI-XVIII secolo dagli architetti Carlo di Castellamonte (Torino) e Ascanio Vittozzi (Baschi, in provincia di Terni), su commissione di Casa Savoia, è la più importante residenza sabauda in Piemonte ed è stata la sede politica del regno sabaudo per diversi secoli.

Adiacente alla centralissima piazza Castello, il Palazzo Reale di Torino è sia il cuore che il simbolo della dinastia sabauda e insieme al castello del Valentino, la Palazzina di caccia di Stupinigi e la reggia di Venaria Reale, è parte dei beni dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

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Foto di Bas Wallet – licensed under CC BY-NC 2.0

Dal 2016 il Palazzo Reale di Torino entra a far parte dei Musei Reali che contano circa mezzo milione di visitatori ogni anno.

Il Palazzo è stato progettato dall’architetto Ascanio Vittozzi fra la fine del 1500 e l’inizio del 1600.

Lo scopo iniziale era di carattere residenziale, poi quando il Vitozzi morì i lavori vennero affidati all’architetto Carlo di Castellamonte.

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Il Palazzo Reale di Torino è caratterizzato da una parte centrale affiancata da due ali più alte, l’interno del piano nobile è decorato da immagini ed affreschi realizzati da artisti diversi che raffigurano la dinastia reale.

Alla fine del 1600 l’architetto Guarino Guarini fece edificare la Cappella della Sindone mentre il pittore austriaco Daniel Seiter si occupò di affrescare il soffitto della Galleria.

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Galleria di Paris Orlando – licensed under CC BY-SA 4.0

Sempre nel 1600 venne riprogettato il Giardino del Palazzo Reale a cura dell’architetto francese André Le Nôtre, poi restaurato successivamente da altri architetti.

Nel 1700 l’architetto messinese Filippo Juvarra dirige alcune opere di modifica realizzando la Scala delle Forbici ed il Gabinetto Cinese, quest’ultimo decorato con affreschi che portano la mano del pittore torinese Claudio Francesco Beaumont.

Lo Juvarra si occupò anche del progetto relativo al “Gabinetto per il Segreto Maneggio degli Affari di Stato“, anch’esso decorato dal pittore Claudio Francesco Beaumont.

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Sala da pranzo di Manuelarosi – licensed under CC BY-SA 4.0

Nel 1800 vennero eseguiti dei lavori di restauro affidati agli architetti Pelagio Palagi di Bologna ed Ernesto Melano di Pinerolo (TO) che presero ispirazione dall’antica cultura egizia, mentre la cancellata con le due statue di Castore e Polluce (personaggi della mitologia greca, etrusca e romana), è opera del Palagi.

Fra il 1799 ed il 1815 a causa dell’occupazione napoleonica, la famiglia reale in esilio spostò la sua residenza presso il Palazzo Reale di Cagliari.

Poco dopo l’Unità d’Italia, l’architetto emiliano Domenico Ferri diresse la realizzazione dello Scalone d’Onore su commissione di Vittorio Emanuele II per celebrare la nascita dell’Italia e donare al Palazzo il titolo regio, poi dipinto dal pittore torinese Paolo Emilio Morgari.

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Galleria Armeria Reale di Alejandro– licensed under CC BY 2.0

Dopo l’Unità d’Italia il Palazzo Reale di Torino restò la sede della monarchia fino al 1865, poi quando la capitale venne trasferita a Roma divenne Museo Pubblico.

Ulteriori opere di modifica e restauro avvennero nel 1930 in occasione delle nozze di Umberto II di Savoia.

All’interno del Palazzo Reale si possono ammirare diverse opere decorative di artisti come i pittori Michele Antonio Milocco, Giuseppe Paladino, Giuseppe Duprà, Vittorio Amedeo Cignaroli, Massimo d’Azeglio (anche scrittore), Claudio Francesco Beaumont, Francesco De Mura, Angelo Maria Crivelli, Isidoro Bianchi, Jean-Baptiste van Loo (anche ritrattista), Pietro Piffetti (ebanista), Giuseppe Maria Bonzanigo (scultore ed ebanista).

Il primo piano del Palazzo Reale di Torino viene chiamato Primo Piano Nobile, dove si può ammirare il Salotto Cinese realizzato da Claudio Francesco Beaumont e la maestosa Galleria di Daniel, affrescata dal pittore viennese Daniel Seiter, la cui bellezza era in rivalità con la Galleria degli Specchi di Versailles.

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Cancellata Armeria Reale di Alexander Schimmeck – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Sempre al Primo Piano Nobile si può ammirare la Sala del Trono e l’Appartamento d’Inverno del Re.

Al secondo piano troviamo l’imponente scalinata di marmo realizzata dall’architetto Filippo Juvarra, l’opera marmorea sembra estendersi verso il cielo e le grandi finestre che la costeggiano ne permettono l’illuminazione naturale.

Il secondo piano del Palazzo Reale presenta stili diversi a seconda dei vari lavori di restauro realizzati in epoche differenti, come il piccolo Gabinetto Cinese che ricrea le tipiche atmosfere dell’Oriente.

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Giardini – licensed under CC BY-SA 3.0

I Giardini Reali situati dietro al Palazzo vennero realizzati ispirandosi alle più grandi regge d’Europa sotto la guida dell’architetto francese André Le Nôtre, già attivo presso la corte di Versailles e rispecchiano le caratteristiche dei giardini nobiliari europei.

I Giardini Reali vissero il loro massimo splendore dalla seconda metà del 1600, finendo poi in degrado durante il periodo napoleonico anche a causa di ruberie e saccheggi.

Sito del Palazzo Reale di Torino: https://www.ilpalazzorealeditorino.it/

Nel 1805 i Giardini Reali divennero Parco Imperiale e l’architetto torinese Giuseppe Battista Piacenza si occupò della restaurazione delle statue del 1700 raffiguranti le stagioni e dei vasi che provenivano dalla Reggia di Venaria Reale.

Alla fine del 1800 vennero poste le raffigurazioni in marmo di Vittorio Amedeo I, Vittorio Amedeo II e Amedeo VI di Savoia.

Poi quando la capitale venne trasferita a Roma, il Palazzo Reale di Torino insieme ai suoi giardini persero di importanza.

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