Piazza Castello: storia e bellezze del cuore di Torino

Piazza Castello rappresenta il cuore di Torino oltre che esserne la piazza principale, si collega con via Roma, via Pietro Micca, via Garibaldi, via Po, viale dei Partigiani, via Lagrange e via Palazzo di città.

Piazza Castello è a forma quadrata ed il perimetro è caratterizzato da elegantissimi portici, al centro si trova Palazzo Madama, patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO come parte del sito seriale Residenze Sabaude oltre che sede del Museo civico d’arte antica.

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da Piazzetta Reale di Andrea Mucelli – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

In piazza Castello vi sono importanti edifici quali il Teatro Regio, la Galleria Subalpina, la Real Chiesa di San Lorenzo, il Palazzo Reale dal quale si accede verso Piazzetta San Giovanni dove si trova il Duomo di Torino, la sede della Regione Piemonte, la Torre Littoria ed il Palazzo della Prefettura-Armeria Reale.

Storia di Piazza Castello

Piazza Castello risale al I secolo d.C. e sorge dall’ingresso orientale dell’antico accampamento romano di Julia Augusta Taurinorum, la Porta Praetoria o secondo altri storici la porta Decumana.

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La porta di ingresso, rinominata Fibellona nel medioevo, venne rinforzata a più riprese poiché fu testimone di diverse invasioni da parte dei barbari, anche durante il Ducato Longobardo, periodo nel quale venne edificato il Palazzo del Vescovo, dove in seguito sorgerà il Palazzo Reale.

Arriviamo al 1276 quando il marchese Guglielmo VII del Monferrato fece abbattere la vecchia porta dando il via alla costruzione della Casaforte, una residenza fortificata.

Nel XIV secolo quando a Torino regnava Ludovico di Savoia-Acaia, la Casaforte venne eretta a castello da cui prende il nome la piazza.

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Foto di Giuseppe Moscato – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Nel 1563 la capitale dello Stato sabaudo venne spostata da Chambéry a Torino, dando il via ad un grosso progetto sia urbanistico che difensivo.

L’attuale piazzetta reale, all’epoca lo spazio antistante al Palazzo del Vescovo, fu adibito per ospitare l’arrivo della Sacra Sindone, evento che ebbe luogo il 7 ottobre del 1578 nella vicina chiesa di San Lorenzo.

Piazza Castello è quasi interamente abbracciata dai portici, i più antichi si trovano ai lati dell’attuale via Garibaldi, chiamati anche Portici di Fiera, poiché ospitavano le feste di Carnevale e varie ricorrenze sia reali che cittadine.

Il palazzo a destra di via Garibaldi divenne la sede dell’Hotel Trombetta (oggi non esiste più), uno degli hotel storici della città che nel 1861 accolse le delegazioni regionali per l’Unità d’Italia.

In Piazza Castello si trova anche la Real Chiesa di San Lorenzo, edificata su progetto dell’architetto modenese Guarino Guarini; la chiesa è priva di facciata, questo per donare continuità alla simmetria della piazza.

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Cupola della chiesa di San Lorenzo di Luca Galli – licensed under CC BY 2.0

Di fronte alla Real Chiesa di San Lorenzo vi è ancora l’antica cappella di Santa Maria ad Presepae (Madonna della Neve).

La forma attuale di piazza Castello è stata disegnata dall’architetto umbro Ascanio Vittozzi nel 1583 e prevedeva un’estensione di circa 40.000 metri quadrati.

Ascanio Vitozzi ha anche progettato il palazzo del marchese di San Germano, Filippo San Martino di Agliè (politico, letterato, musicista) ed il palazzo che ospita la Regione Piemonte, ambedue situati in piazza Castello.

Al centro della piazza è ubicato il castello medioevale, ammodernato nel 1605 e connesso a Palazzo Reale tramite una manica muraria percorribile dall’interno.

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Tram di Cinecittà di Michiluzzu – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

La manica muraria subì ingenti danni a causa di due incendi nel 1667 e nel 1679, poi abbattuta all’inizio del 1800 durante l’occupazione napoleonica.

Quando nel 1615 Ascanio Vitozzi morì i lavori passarono all’architetto torinese Carlo di Castellamonte che nel 1619 fece realizzare i portici vicino a via Roma (l’allora via Nuova).

Palazzo Reale (precedentemente chiamato Palazzo Novo Grande e poi Palazzo Ducale) venne edificato successivamente, prima furono allestiti i Giardini Reali ed infine i lavori si interruppero nel 1630 a causa di una forte epidemia di peste.

Oltre alla peste, in quel periodo casa Savoia visse diversi attriti a carattere politico innescando una guerra civile che andò avanti fino al 1640 circa.

Poi fu Madama Cristina di Francia (Prima Madama Reale) nel 1643 a dare l’inizio ai lavori di Palazzo Reale sotto la direzione dell’architetto ed ingegnere torinese Maurizio Valperga.

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Freedom di Matteo Angelino – licensed under CC BY-NC 2.0

Successivamente dal 1655 al 1658 l’ingegnere militare lombardo Carlo Morello apportò diverse modifiche.

L’architetto Amedeo di Castellamonte (figlio di Carlo di Castellamonte) nel 1673 fece erigere il porticato in via Po, per permettere ai reggenti di andare e tornare dal fiume senza bagnarsi in caso di pioggia.

Nel 1716 l’architetto messinese Filippo Juvarra progettò un elegante palazzo in stile barocco per la moglie di Carlo Emanuele II di Savoia, ovvero Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours (la Seconda Madama Reale), tuttavia venne ultimato solo l’avancorpo occidentale.

Sempre lo Juvarra fra il 1732 ed il 1733 progettò le sedi dell’Archivio di Stato, la Regia Segreteria e l’Armeria Reale.

Poi i lavori vennero terminati fra il 1738 ed il 1741 dall’architetto romano Benedetto Alfieri, colui che realizzò anche il Teatro Regio di Torino.

Durante l’occupazione napoleonica, in Piazza Castello venne abbattuta la manica muraria di collegamento fra Palazzo Reale e Palazzo Madama e la Piazzetta Reale risultava totalmente aperta.

Qui fra il 1835 ed il 1842 Carlo Alberto fece installare l’attuale cancellata di ferro fuso su progetto dell’architetto bolognese Pelagio Palagi.

Poi alla cancellata nel 1848 furono aggiunti i due Dioscuri a guardia del palazzo Reale, due statue equestri in bronzo realizzate dallo scultore milanese Abbondio Sangiorgio.

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Dioscuri di Alejandro – licensed under CC BY 2.0

I Dioscuri sono due personaggi della mitologia greca, etrusca e romana; Castore era un domatore di cavalli, Polluce era un ottimo pugile.

Nel 1848 Carlo Albero istituì la Biblioteca Reale nella quale sono conservati circa 200.000 volumi a stampa, migliaia di manoscritti, disegni, opuscoli, pergamene, album fotografici e l’originale dell’autoritratto di Leonardo da Vinci.

Fra il 1873 ed il 1874 su progetto dell’architetto Pietro Carrera fu realizzata l’elegantissima Galleria Subalpina in stile eclettico e barocco, dove sono ospitate diverse attività commerciali.

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Galleria Subalpina di Katell-Ar-Gow – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Durante il ventennio fascista venne edificata la Torre Littoria alta 87 metri, il più alto edificio a carattere residenziale di Torino, fu progettata nel 1933 dall’architetto sardo Armando Melis de Villa con il contributo del politico lombardo Giovanni Bernocco.

Ad oggi Torre Littoria ospita la Reale Mutua Assicurazioni.

Piazza Castello venne parzialmente pedonalizzata nel 1997, poi nel 1999 la zona antistante a Palazzo Reale venne lastricata in pietra di Luserna (una roccia metamorfica) e furono poste 4 fontane all’altezza del suolo, funzionanti solo in determinati orari.

In occasione dei Giochi olimpici invernali del 2006 venne allestito il palco temporaneo Medals Plaza, detta anche Piazza delle Medaglie, dove venivano premiati gli atleti.

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Torinesi di Ugo C – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Il Medals Plaza viene usato in occasione di particolari eventi e concerti musicali, come quelli di Franco Battiato, Gianni Morandi, i Subsonica ed i Duran Duran oltre ai concerti di MTV Days dal 2010 al 2012.

A partire dal 2012 l’area di fronte alla Piazzetta Reale ed a Palazzo Madama ospita il Falò di San Giovanni che si celebra la sera del 23 giugno, il giorno precedente la festa patronale di Torino.

Il Falò di San Giovanni è una tradizione risalente all’epoca medioevale, con canti e balli a carattere folcloristico insieme alla famosa maschera carnevalesca di Gianduja.

Seconda la tradizione se la pira cade in direzione di Porta Nuova è segno di buono auspicio e si avranno dodici mesi ricchi di fortuna, se invece la pira cade in direzione opposta è segno di poca fortuna.

Monumenti militari

Possiamo ammirare il monumento dedicato al Generale Duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, un grande basamento con al centro la statua in bronzo del Duca raffigurato in piedi e con l’elmetto militare.

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Monumento al Duca d`Aosta di Fred Romero – licensed under CC BY 2.0

Il Generale Duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta sconfisse gli austro-ungarici nel 1918 durante la prima guerra mondiale.

La statua è stata realizzata fra il 1933 ed il 1937 fondendo 4 cannoni di bronzo sottratti ai nemici ed è opera degli scultori Publio Morbiducci (Roma) ed Eugenio Baroni (Taranto).

Poi abbiamo la statua dell’Alfiere dell’Esercito Sardo, donata dai milanesi all’esercito sardo-piemontese poiché i milanesi speravano che l’esercito del Regno potesse liberarli dall’invasione austriaca nel periodo della seconda guerra di indipendenza.

La statua del 1857 è realizzata in marmo bianco ed è opera dello scultore svizzero Vincenzo Vela.

Infine troviamo il monumento equestre al Cavaliere d’Italia, come ricordo del corpo di cavalleria che ha combattuto sia le guerre di indipendenza che la prima guerra mondiale.

Il monumento è stato realizzato nel 1923 dallo scultore e compositore piemontese Pietro Canonica.

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